N. 10 (1985): Immagine n.10 (Prima Serie)

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* Ermanno Comuzio, La pratica del “Cue-Sheet”, p. 1.
Ermanno Comuzio continua il suo studio sulle esecuzioni musicali negli anni ’10 e ’20 (vedi “Immagine” n. 6, pp. 15-18), approfondendo l’argomento dei suggerimenti musicali che da un certo momento in poi accompagnarono la circolazione dei film, e cioè i cosiddetti repertori e i “music sheets”. Analizzando le indicazioni per l’accompagnamento delle varie case di produzione, europee e americane, si arriva ad individuare le caratteristiche principali delle tipologie di accompagnamento più in voga in quegli anni. Viene trattato il problema dell’attribuzione dello status di ideatore della pratica dei “music-sheets”, e sono presi in esame i diversi supporti, dalle “scalette” alle raccolte di composizioni musicali, che costituivano le indicazioni per l’esecuzione. Infine l’autore individua i personaggi più significativi nel panorama internazionale, come Giuseppe Becce e Erno Rapee.
* Vittorio Martinelli, Primi approcci tra cinema e fascismo, p. 7.
L’avvento del fascismo coincise con un terribile crisi del cinema italiano. Dal 1922, la cinematografia nazionale intraprese un lento processo di “autofascistizzazione”, volto alla trasformazione morale e materiale del paese. L’articolo individua i film e i personaggi che iniziarono e consolidarono questo volontario asservimento al potere, sottolineando come i toni insopportabilmente retorici e pomposi che caratterizzavano questa produzione fossero criticati non solo dal pubblico, ma addirittura dai fascisti stessi.
* Claudio Camerini, Lo stato delle copie, p. 13.
Si tratta di un resoconto dell’iniziativa “Club a Club”, organizzata a Roma a cura dell’Officina Filmclub nel 1985. Individuata la peculiarità del cineclub rispetto all’esercizio commerciale, vengono sottolineati i problemi che caratterizzano questo tipo di istituzioni, quali la velocità di scorrimento della pellicola, lo stato delle copie, la qualità delle proiezioni. Vengono inoltre elencati i film più significativi che sono stati proiettati in questa occasione.
* Nino Genovese, La strana guerra del colonnello Barone, p. 14.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale la cinematografia italiana vide la creazione di una numerosissima serie di film di argomento bellico. Nonostante che, per motivi di sicurezza, fosse difficile ottenere il permesso di girare scene in esterni reali, il Colonnello Enrico Barone ebbe l’autorizzazione per “Guerra sull’Isonzo e nella Carnia”. Analizzando la stampa contemporanea, Nino Genovese si sofferma sulle reazioni e sulle polemiche che il film suscitò, nonché sull’importanza di quello che divenne lo “scandalo Barone” all’interno del processo di liberalizzazione dell’ammissione degli operatori cinematografici nei luoghi di guerra.
* Rosalia del Porro e Renato Bovani, “La presa di Roma”: contributo alla storia di un film, p. 21.
Gli autori continuano l’indagine iniziata da Aldo Bernardini su “La presa di Roma” (1905), di Filoteo Aberini. Di questo film, considerato dagli storici come un prototipo del genere storico-celebrativo, vengono presi in esame le prime proiezioni, la reazione che il film suscitò nella stampa, le caratteristiche e le peregrinazioni delle diverse copie, per far luce su alcuni problemi storici e filologici.
“Corradino di Svevia”, a cura di Aldo Bernardini, p. 25.
“Corradino di Svevia” (1909) è un importante film della Vesuvio Films di Napoli, che per volontà della casa di produzione fu girato con l’intenzione di farne una pellicola al contempo storica ed artistica, sull’esempio delle produzioni “colte” della francese Film d’Art. Dopo una breve introduzione al film, ne vengono pubblicate le didascalie e l’elenco delle inquadrature.

Pubblicato: 1985-02-01

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