N. 8 (1984): Immagine n.8 (Prima Serie)
* Davide Turconi, Le tribolazioni del frammento. Ovverosia le sabbie mobili della storia del cinema, p. 1.
Davide Turconi si sofferma sugli eventi più significativi della terza edizione de “Le Giornate del Cinema Muto”: la retrospettiva dedicata a Thomas H. Ince, di cui passa in rassegna i singoli film, ed il convegno internazionale su “Lettura e restauro del frammento cinematografico – Il mistero Thomas H. Ince”, del quale offre un resoconto chiaro ed esaustivo, riportando i vari interventi ed i termini in cui il problema è stato discusso.
* “The Coward” e “Civilization” in Italia, a cura di Riccardo Redi, p. 9.
Riccardo Redi solleva il problema della contraddittorietà del messaggio di due film, bellicista il primo e pacifista il secondo, presentati all’interno della retrospettiva dedicata a T. H. Ince dalla terza edizione delle “Giornate del Cinema Muto”, ovvero “The Coward” (“Il vile”) del 1915, diretto da Reginald Barker e “Civilization” (in Italia “Civilizetion”), girato da Ince l’anno successivo. Viene analizzata la reazione della stampa contemporanea, americana ed italiana, all’uscita dei due film.
* Vittorio Martinelli, Il dovere di dimenticare, p. 12.
In occasione della morte di Pina Menichelli, grande attrice italiana degli anni ’20, avvenuta il 29 agosto 1983, Vittorio Martinelli ricorda le tappe artistiche e biografiche che segnarono la carriera di un’indiscussa protagonista del cinema italiano nel periodo caratterizzato dallo spirito dannunziano.
* Renato Bovani e Rosalia Del Porro, Il Cavalier Cesare Watry, p. 16.
I due autori pubblicano i risultati dell’indagine sulle proiezioni animate effettuate dalla compagnia di varietà diretta da Cesare Watry negli anni 1900-1920. Dopo aver fornito le informazioni fondamentali per inquadrare il personaggio Watry, vengono riportati e commentati i vari programmi degli spettacoli della compagnia, con una particolare attenzione agli strumenti usati per proiettare.
* Patrizia Minghetti, Lo ‘scandalo’ di “Camicia nera”, p. 20.
Attraverso l’analisi del carteggio, qui interamente riprodotto, tra il regista Giovacchino Forzano e Benito Mussolini, l’autrice ricostruisce la tormentata vicenda produttiva di “Camicia nera” (1933), che si sviluppò tra l’inizio del 1932 ed il 1933 e che si può suddividere in tre momenti: il concorso, la fase di realizzazione del film ed infine lo scandalo suscitato dal suo costo eccessivo.