Between Mittel-Europa and the American West: Sunrise as a ‘Landscape Text’
Abstract
ENG
A reconsideration of F.W. Murnau’s Sunrise (1927) as the ‘landscape text’ par excellence of silent Hollywood needs to take into account the film’s natural and urban environments, whether built on location or simulated in the Fox lot. The seowe a lot to the contributions of production designer Rochus Gliese, the classically trained film architect that Murnau brought with him from Germany. A double movement permeates the discourse of landscape as it unfolds in Sunrise: an oscillation between the city and the countryside as spaces emblematic of the demographic and technological transitions in Jazz Age America; and the consolidation of international modernism with a more properly American aesthetic in the depiction of place that marked the late twenties as a unique moment for the motion picture’s emergence as a “legitimate” art in the United States. As an artist that had a career long preoccupation with landscape, Gliese can thus help us to redefi ne Sunrise as a hybrid visual text in dialogue with transatlantic currents in interwar art.
ITA
Tra Mittel-Europa e West americano: “Sunrise” come ‘testo paesaggistico’ In una rilettura di Sunrise (Aurora, 1927) di F. W. Murnau quale ‘testo paesaggistico’ per eccellenza della Hollywood del muto, il saggio prende in esame gli ambienti naturali e urbani del fi lm, quelli costruiti in esterna e quelli ricostruiti negli studi della Fox. Molto si deve al contributo del designer di produzione Rochus Gliese, l’architetto cinematografico dalla formazione classica che Murnau aveva portato con sé dalla Germania. Un doppio movimento permea il discorso del paesaggio svolto da Sunrise: da un lato vi è l’oscillazione fra città e campagna come spazi emblematici delle transizioni demografi che e tecnologiche che interessano l’America durante ‘l’era del jazz’. Dall’altro il consolidamento del modernismo internazionale, con un’estetica più propriamente Americana nella rappresentazione degli spazi, che fa dei tardi anni Venti come un momento fondamentale per la legittimazione dell’arte cinematografica negli Stati Uniti. Da artista che si è occupato di paesaggio per tutta la sua carriera, Gliese può aiutarci a ridefinire Sunrise come un testo visivo ibrido, in dialogo con le correnti artistiche che attraversano l’Atlantico nel periodo fra le due guerre.