Giuseppe Lenzi, cineamatore (1955-1980)
Parole chiave:
Giuseppe Lenzi, Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia Lenzi, cineamatore e film di famigliaAbstract
ITA
Nel variegato universo del formato ridotto, il cinema amatoriale rappresenta una galassia dai contorni sfuggenti. Classificarne le caratteristiche aiuta certamente ad orientarsi, quasi mai a definirne i limiti. È il caso, ad esempio, del fondo filmico Giuseppe Lenzi, conservato e digitalizzato presso Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia e composto da quasi 15 ore di pellicole in 8mm girate tra gli anni Cinquanta e i primi anni Ottanta, tutte accuratamente montate e spesso sonorizzate con commenti, musiche e suoni ambientali. Fin da subito Giuseppe Lenzi si pone come una sorta di aedo famigliare che, tramite una tecnica filmica non comune nel film di famiglia, alterna documentazione del proprio tempo e autorappresentazione comunitaria in un contesto storico e famigliare in profonda mutazione.
Ponendo in dialogo le immagini con altre produzioni del cineamatore e con le interviste a cui è stato sottoposto, si schiude però la possibilità di indagare letture in controluce rispetto a quella fornita da Lenzi, che approfondiscono l’evoluzione del rapporto tra dispositivo filmico e cineamatore, ma anche delle relazioni interne al gruppo famigliare.
Per quanto per ampiezza ed espedienti tecnico-narrativi il fondo possa infatti posizionarsi ai limiti estremi di ciò che è definibile film di famiglia, è ad esso profondamente ancorato. Non a caso la parabola filmica e famigliare di Giuseppe Lenzi giunge a termine nel 1980: la pellicola sta per essere soppiantata dal video, che il cineamatore si rifiuterà sempre di utilizzare, e il suo matrimonio sta per concludersi con una sentenza di annullamento da parte della Sacra Rota.
ENG
In the varied universe of small gauge films, amateur cinema represents a galaxy with undefined boundaries. Classifying its characteristics may provide a guidance, yet it almost never can define its contours. This is the case, for example, of the Giuseppe Lenzi film collection, preserved and digitized by Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia and composed of almost 15 hours of 8mm films, shot between the 1950s and the early 1980s, all accurately edited and often sonorized with comments, music and environmental sounds. From the very beginning Giuseppe Lenzi stands as a sort of family aedo that, through an uncommon amateur film technique, alternates the documentation of his own time and collective self-representation with a historical and family context in deep mutation.
By placing images in dialogue with other productions of the filmmaker and with the interviews to which he has been subjected, other research options appear in backlight, which deepen the evolution of the relationship between the film device and the filmmaker, as well as the ones within the family group.
Because of its width and technical-narrative expedients, Lenzi’s films can be positioned at the extreme boundary of what can be defined as ‘home movies’. Nevertheless, they are deeply anchored to it. Not for nothing, the story of Giuseppe Lenzi’s films and family came to an end in 1980: films were about to be supplanted by the video, which the filmmaker will always refuse to use, and his marriage was about to end with an annulment judgment by the Sacra Rota.